Motore elettrico: cosa ne sarà degli ingranaggi?

maggio 20, 2021
Il motore elettrico è la nuova frontiera dell’automotive, ma cosa ne sarà degli ingranaggi? Negli ultimi mesi si è sentito sempre più parlare di mobilità elettrica e di sviluppo sostenibile, il che è sicuramente un bene viste le condizioni nelle quali riversa il nostro pianeta. Però ci siamo veramente mai chiesti se il problema derivi dal trasporto e non dalla produzione massiva e seriale delle industrie in generale? I soldi sono la priorità di ogn
i azienda, ma anche i principi dovrebbero esserlo. Ora, la sostenibilità è diventata più un trend di mercato e di marketing che un unificatore di buoni e sani principi. Infatti, sono ormai più di dieci anni che si parla di elettrico come soluzione al cambiamento climatico. Già nel 2009, l’Unione Europea aveva predisposto una direttiva secondo la quale entro il 2021 si sarebbe dovuto tassativamente raggiungere un buon quantitativo di macchine elettriche in circolazione. Arrivati ormai sotto data, tutti stanno facendo la corsa all'elettrificazione per non incorrere in pesanti sanzioni. Ancora una volta, tutto è trainato dal soldo e non da valori condivisi. In fondo, del pianeta si è cominciato a interessarsi in pandemia, quando tutti gli equilibri sono stati destabilizzati e la natura ha mostrato gli impatti delle attività umane. 

Dove risiede il problema di gestione di un immediato passaggio all’elettrico?
 
Sicuramente il problema non è nella tecnologia utilizzata per il motore elettrico che fu inventato nella seconda metà dell’Ottocento e utilizzato per la maggior parte dei mezzi pubblici che conosciamo oggi. Le batterie e la volatilità dell’energia rinnovabile sono la risposta a questa domanda. Se l’automotive ha sempre fatto scuola nella storia, in tema di batterie al litio chi la fa da padrone sono i telefoni cellulari prima e i sempre più performanti smartphone dopo. Anche di energia rinnovabile si parla già almeno da quindici anni, ma, ovviamente, la sua tecnologia all’inizio era un privilegio per pochi. Oggi parzialmente più accessibile, ma comunque difficile da implementare.

Quindi le macchine a motore elettrico possono essere a impatto zero?

Nulla che derivi da attività umana è a impatto zero, quindi neanche il trasporto con motore elettrico. L’idea infatti è quella di abbattere in modo considerevole le emissioni cercando il modo di renderle meno nocive per l’ambiente, ma anche per le persone. Come ben sappiamo anche le batterie hanno una vita, alla fine della quale queste sono da smaltire. Finché si tratta delle batterie degli smartphone, ormai sappiamo come gestirle, ma quando si tratta di batterie di grandi dimensioni, il problema è di pari entità. A tal proposito non si può pensare che in ottica circolare, quindi recuperando tutti i componenti delle batterie anche il litio e il manganese, per i quali è necessaria una tecnologia specifica presente solo in Cina e in Germania. Come è facilmente comprensibile, questo non è sufficiente per sopperire a un sempre crescente utilizzo di batterie.

 
E le PM 10?

Anche le PM 10 sono un motivo in più per sostenere la teoria di cui sopra che tutto genera impatto. Se è vero che il motore elettrico in sé azzeri le emissioni da combustione, l’energia che lo alimenta proviene comunque da questo sistema. Inoltre, pur riducendo molto le PM 10, quindi le polveri sottili generate al di fuori della combustione, ne rimangono un 25% proveniente dall’usura delle gomme data dall’abrasione sull’asfalto in fase di frenata.

Ma quindi gli ingranaggi serviranno ancora?


Sicuramente il motore non avrà più bisogno di ingranaggi, quindi analizzando in maniera superficiale la questione questo potrebbe essere un problema. Ma in realtà non lo è perché di ingranaggi né si continuerà ad aver bisogno per gestire la coppia e la velocità di rotazione molto più elevate e repentine rispetto a quelle generate dal motore a scoppio. In realtà il motore elettrico non è poi così differente da quello a scoppio, infatti rimane la necessità di utilizzare ingranaggi cilindrici o riduttori epicicloidali. La sola differenza è la rumorosità che deve essere totalmente azzerata utilizzando un trattamento di finitura superficiale sugli ingranaggi. Inoltre, gli ingranaggi devono essere decisamente più resistenti e accurati, perché avranno il compito di ridurre la velocità del motore.

Il mondo della produzione di ingranaggi, per nostra fortuna, tarderà ancora un bel po’ prima di tramontare, G.S.I. crede che captare i segnali del mercato sia essenziale, infatti sta iniziando proporsi sul mercato per la realizzazione di prototipi di trasmissioni meccaniche.

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